La mia Pasta Madre con il Miele
Non ce l’ho affatto con il lievito di birra! Non è il demonio, l’ho usato fino a pochi giorni fa e gli sono pure molto grata. Ma vuoi mettere la soddisfazione di creare un lievito che prende vita dalle tue mani?
Gennaio 2020, il lievito fresco scarseggia nei negozi, pure quello secco. Ci siamo passati tutti. Ma io, confesso, non mi sono improvvisata pizzaiola nel lockdown: per me la pizza in famiglia, fatta in casa una volta alla settimana, è un must su cui proprio non transigo. Allora mi sono ingegnata, era da un po’ che mi balenava l’idea di farlo. Ho spulciato una marea di siti, blog, articoli: chi usa solo acqua e farina, chi ci mette un pizzico di zucchero, chi la buccia della mela. Io, chiaramente, ho voluto metterci il nostro Miele di Millefiori. E’ solo uno “starter”, una spintarella che serve per far partire meglio la lievitazione (fermentazione), non è indispensabile, ma mi piaceva l’idea che anche il nostro miele facesse la sua parte.
Ci vuole pazienza, molta pazienza, non è che mischi il tutto e il giorno dopo fai il pane o la pizza. Non funziona così. I primi tentativi sono stai un disastro: pane acido, impasto gommoso e poco lievitato. La voglia di sperimentarlo subito era tanta, ma ogni cosa ha bisogno del suo tempo. Poi si impara che è tutto un equilibrio tra farine, temperature e tempi. Quella delle “mani in pasta” è una sensazione proprio bella che mi rende felice. Per questo è importante accantonare l’impastatrice, a volte. Perché solo così impari a capire se l’impasto è ok oppure se c’è qualcosa che non va.
Ci sono voluti mesi per arrivare a quello che, a mio parere, è un buon risultato: impasto fragrante e perfettamente digeribile anche dagli stomaci più esigenti, il profumo e il sapore “del pane di una volta” e se lo dice mio suocero…
E ora che il mio “Smarty” (così si chiama, perchè bisogna dargli un nome!) con tanti amorevoli cure il prossimo 3 Gennaio compirà un anno posso dire che, se provi il lievito madre, poi è certo che non torni più indietro.
Lo consiglio a tutti e se ne volete un po’ passate di qui, perché la pasta madre non si compra, si regala.